Il surreale quotidiano di Alessandro Ripane

da | 29/10/2015 | Illustrazione

Il suo è un mix tra lo stile underground alla Robert Crumb e lo humour surreale alla Jim Woodring. Il richiamo all’ambito dei comics non è così fuori luogo per Alessandro Ripane, perché, oltre a praticarli in una forma simile a quella di Cornella, il “racconto” caratterizza tutte le sue illustrazioni.
Spesso i lavori sono “barocchi”, letteralmente farciti di particolari che si stratificano sulla tavola e rendono narrative le sue composizioni, caratterizzate da uno humour nero e surreale. I suoi disegni sono come il frame di un film del quale ci siamo persi l’inizio e con un finale che ci possiamo immaginare sicuramente imprevedibile (ma che non sarà certo un happy end).

Nel suo mondo non ci sono supereroi che vengono a salvarci. L’umanità descritta da Alessandro sembra vivere in un purgatorio senza fine, vittima e carnefice delle proprie debolezze e crudeltà con un tocco di poetica pietà.
La sua passione per gli animali selvatici si manifesta facendoli diventare spesso i protagonisti delle sue visioni, come nell’header che ci ha voluto regalare. Ancora una volta l’enigma delle sue composizioni di costringe a cercare un senso e un epilogo al destino dell’aragosta. È quello stesso fascino per il surreale che Breton definiva: “bello come l’incontro casuale di una macchina da cucire e di un ombrello su un tavolo operatorio…“. Il bestiario di Alessandro diventa così la metafora della nostra parte più selvaggia e inconfessabile.

Godetevi la selezione di lavori fatta dallo stesso Alessandro. E, se non siete sazi, andate sul suo sito personale.

Art director e web designer, diplomato in scenografia con esperienze di teatro, fumetto, animazione, illustrazione e scultura. Scrive per Picame dal 2015.

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