Il dopo-festival di Gomma 2019: intervista agli organizzatori

Si è da poco conclusa a Milano la quinta edizione di Gomma – Piccolo e gioioso Festival d’illustrazione di cui quest’anno siamo stati media partner. Un weekend di fine estate che ha visto, come ormai da tradizione, arte e creatività diventare occasione di incontro e condivisione per gli oltre 3000 visitatori accorsi. Tutto esaurito per le attività in programma durante i tre giorni, sorrisi e abbracci a profusione, perchè “Gomma non è solo un festival d’illustrazione: è il posto in cui sentirsi a proprio agio, in cui chiacchierare, imparare cose nuove, scoprire lavori stupendi, rilassarsi e non veder l’ora che un anno passi in fretta, per tornarci di nuovo“.

Ho scambiato quattro chiacchiere con Sara Teofilo, organizzatrice e co-fondatrice del progetto.

Ciao Sara, benvenuta su Picame. Innanzitutto, vorrei farti i complimenti per il successo dell’ultima edizione, la quinta da quando insieme a Andrea Vittone e Maristella De Paoli avete dato vita al progetto. Cosa rappresenta Gomma per te?
Ciao Andrea, grazie mille per i complimenti, l’ultima edizione è stata davvero super! Credo di parlare anche a nome di Andrea e Maristella dicendo che Gomma rappresenta per noi un modo di esprimere quel che siamo, una trasposizione del nostro sentire, delle nostre passioni. Un’idea di una sera diventata un bellissimo secondo lavoro.

Perché avete scelto di dedicare l’edizione 2019 alla città di Milano?
Più che a Milano in sé voleva essere una dedica al cambiamento della città, alla sua continua trasformazione e al concetto di inclusione e accoglienza, mai così importante come in questo momento.


Il festival si svolge ogni anno in una location diversa, come mai questa scelta?
Anche questa idea si lega molto a Milano e a quel che siamo: l’essere itineranti ci permette di far conoscere, a chi ancora non ha avuto modo, dei luoghi belli, che frequentiamo e sosteniamo perché gestiti da persone capaci, che hanno un’idea di impegno e lavoro di squadra molto simile al nostro, e con cui di conseguenza ci troviamo bene nell’organizzazione del Festival. Come avrai notato, da due anni siamo “resident” a Rob de Matt per il Gomma Festival: un luogo in cui abbiamo trovato la nostra dimensione e che ci fa sentire a casa, anche se continuiamo ad essere itineranti durante le collaborazioni e gli eventi che organizziamo durante l’anno, estemporanei alle edizioni “ufficiali” del Festival.


Il momento più emozionante e l’aneddoto più divertente di questa ultima edizione?
Una delle scene più divertenti è stata quella della Debora Senz’H che gira per Rob de Matt col suo carico di cocktail di Gomma (delle bottiglie in vetro con all’interno il drink ideato da Kenny, barman di Rob de Matt e illustrato proprio da Senz’H) urlandone a gran voce le caratteristiche ai passanti, mentre i momenti più emozionanti sono da sempre legati agli abbracci e ai ringraziamenti che riceviamo a fine Festival: vedere e sentire la felicità di chi partecipa (dagli espositori ai partner dell’evento, passando per il pubblico) ci fa venire sempre voglia di ricaricare le batterie e ricominciare ad organizzare un nuovo Gomma.

Quali sono i criteri con cui selezionate gli artisti da invitare al festival e come si può mandare la propria candidatura per il prossimo anno?
Per candidarsi basta inviare un’e-mail a festivalgomma@gmail.com con una breve descrizione/bio e i link ai propri lavori. La scelta è un mix di aspetti: prendiamo in considerazione i nostri gusti personali, ma l’obiettivo è senza dubbio quello di proporre uno stile eterogeneo, così da far conoscere al pubblico quanti più artisti possibile, tutti con stili e proposte diverse.

Gomma celebra la creatività ma vuole essere anche un’occasione per socializzare e condividere esperienze, saperi, punti di vista. Secondo te quali sono i valori che, un progetto di questo genere, è in grado di trasmettere alle persone e al contesto urbano che lo ospita?
I valori che speriamo di trasmettere con Gomma sono, per l’appunto, la condivisione. Quella reale, fatta di momenti passati assieme, fatta di punti di vista, di scambi di opinioni, di scoperta. Il concetto di “stare insieme e farlo bene” (come si legge anche nell’homepage del nostro sito) è una sorta di mantra per noi, e si traduce nell’organizzazione di un Festival che è davvero gioioso come volevamo che fosse! Al contesto urbano che ci ospita speriamo di fare un bel regalo: un regalo fatto di momenti belli, da ricordare con piacere, e da vivere anno dopo anno.


Contesto urbano che ritroviamo nella grafica di quest’anno, opera del bravissimo Nicolò Canova (qui la nostra intervista). Quindi è falsa la credenza che torinesi e milanesi non vadano d’accordo! 🙂
Sì, è una falsa credenza! Oltre a conoscere tantissimi torinesi, che adoriamo, con Nicolò ci siamo trovati particolarmente bene perché è un professionista a 360°: gli abbiamo raccontato a grandi linee cosa volessimo esprimere con il Festival di quest’anno e lui ha azzeccato fin da subito il messaggio, facendoci una proposta totalmente in linea con quello che era il nostro pensiero. Poi Nicolò è bravissimo, non sarebbe potuta andare diversamente insomma.

Come vedi Gomma tra 10 anni?
Spero che sia il Gomma che conosciamo oggi: un posto in cui sentirsi a proprio agio, in cui scoprire persone e artisti validi, in cui poter imparare qualcosa di nuovo, ad ogni età. Se poi sarà più grande, e altrove, ancora non ci è dato saperlo, ma una cosa è certa: ci impegneremo sempre per restituire al pubblico, seppur in piccola parte, la bellezza di cui tutti abbiamo bisogno.

Designer e art director, è fondatore e direttore di Picame dal 2008 e co-fondatore di fargostudio.com, agenzia specializzata in design e comunicazione.

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