Stage of Mind

da | 16/12/2013 | Arte, Fotografia

Anche se è difficile crederci, è proprio così: nessun trucco. In Stage of Mind, serie di creazioni di Jee Young Lee in mostra dal 7 febbraio al 7 marzo alla Galleria OPIOM di Opio (Francia), tutto è costruito dalle mani dell’artista, senza ritocchi o additivi, con un lavoro di mesi, con l’ostinazione di una fantasia cocciuta che non si limita soltanto a suggerire visioni, ma che è talmente forte da spingere l’artista a riprodurle in materia. Così, con cura e dedizione, l’opera finale è una messa in scena delle capriole inquiete della testa, dei ricordi, dei suoi paesaggi inventati; una passeggiata travolgente tra tutto quello che l’artista immagina e che costruisce, con una precisione millimetrica, tra le mura del suo studio di 3 x 6 m. Jee Young Lee analizza così certi vicoli ciechi dell’inconscio, li chiude in scatola per esorcizzarli; terminata la costruzione, si fotografa al suo interno senza mai mostrare il volto,  come se il suo viaggio personale non fosse ancora terminato. E mi viene in mente una frase di Suarès: “L’arte è il luogo della perfetta libertà“.

Jee Young Lee

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