Stanchi, arruffati, colti in atteggiamenti di resa totale, in mutande e pedalini. I personaggi disegnati dalla norvegese Marianne Engedal a colpi – e macchie – di inchiostro, sono quanto di più distante dalle pagine di moda, eppure riescono in qualche modo ad apparire glamour. Saranno le onnipresenti foglie di monstera ad adornare i desolati quadretti domestici, o la nobile e silenziosa compagnia di un gatto nero, ma le illustrazioni sprigionano un fascino irriverente a tratti quasi pasoliniano.















