Riappropriarsi del proprio eros: gli autoritratti digitali di Ester Tartar

Le sue opere sono un mix di ispirazioni, da Egon Schiele a "L'origine du monde", con cui l'illustratrice spagnola ci porta dentro al piacere femminile, da un punto di vista femminile

Quante volte ci siamo fermati a osservare l’opera di Gustave Courbet e ne abbiamo ammirato l’eleganza, pur trattandosi di un vero e proprio ritratto erotico ritenuto da molti eccessivo se non addirittura scandaloso? E quante altre abbiamo trovato poetici i disegni e i bozzetti a matita di Egon Schiele, in cui i nudi sono spesso abbozzati, privati della loro interezza ma non dei genitali?

La missione, forse inconsapevole, di Ester Tartar è proprio quella di riappropriarsi del punto di vista femminile nella rappresentazione più forte (ma anche vera) di quegli atti di estrema intimità di ogni donna che sono la masturbazione e i rapporti fisici con il/la partner. Il tatuaggio sul braccio della protagonista svela che spesso le illustrazioni sono autoritratti dell’artista stessa.

Ester disegna principalmente in digitale, ma non disdegna altre espressioni artistiche, con digressioni nel mondo del fumetto e della scultura. Di recente ha realizzato e messo in vendita dei brucia incenso di ceramica a forma di vulva, che si possono acquistare sul suo shop online insieme a stampe, gadget e ritratti su commissione. Per seguirla su Instagram invece andate qui.

Dal 1990 cresce a pane e parole, si laurea in Cinema e dal 2016 lavora come content editor per la televisione. Ama la creatività in tutte le sue forme e vuole farne il suo stile di vita.

Iscriviti alla newsletter

Ogni bimestre riceverai una selezione dei nostri articoli.

Iscrivendoti dichiari di accettare la nostra Privacy Policy