Le illustrazioni filosofiche e surreali di un maestro dei nostri tempi, Guy Billout

Con ambientazioni nitide, lineari e costruite per sottrazione, l'illustratore francese si concentra sugli elementi indispensabili alla messa in scena, estremamente realistici e dettagliati ma senza concessioni a inutili decorativismi

da | 9/11/2021 | Illustrazione

Il suo stile essenziale venato di ironia Guy Billout lo ha reso uno dei punti di riferimento storici dell’illustrazione concettuale. Le forme delimitate da una linea nera del disegno richiamano il mondo del fumetto (è un fan del Tintin di Hergé), ma la chiara e netta eleganza del tratto è più simile a quella di un regista cinematografico che fissa la scena da filmare. In questo senso il suo non-stile ricorda quello di Magritte, anche per le soluzioni surreali.

I temi riguardano il modo di vivere e percepire la realtà e la vita, tanto che il corpus delle sue opere si potrebbe definire come un trattato filosofico per immagini. Ma Billout se le ride sornione dietro le quinte e non si prende troppo sul serio perché il costante uso dell’ironia è un contrappunto lieve, poetico o sarcastico a seconda delle situazioni, e ribalta letteralmente gli stereotipi o i punti di vista che sembravano assiomatici. Se il trompe-l’œil vuole ingannare l’occhio, le sue trovate illusionistiche sono trompe-l’esprit: ingannano la nostra mente per costringerci a pensare in modo diverso.

I protagonisti delle tavole sono spesso minuscoli e persi in ambientazioni vaste e deserte, quasi metafisiche: un espediente compositivo che abbiamo visto usare anche da Shout o da Emiliano Ponzi e che serve a focalizzare meglio lo sguardo del pubblico sul soggetto e a farci entrare nell’atmosfera rarefatta delle sue composizioni.

guy billout picame

Nato in Francia nel 1941, Guy Billout vive a New York dagli anni ’70. Quando Milton Glaser decise di pubblicare alcuni suoi lavori sul New York Magazine, Guy si convinse a passare dal lavoro di grafico pubblicitario a quello di illustratore a tempo pieno, creando tavole memorabili per molte altre importanti testate tra cui Time, Life, Fortune, Esquire, The Washington Post, Business Week, Vogue, Playboy, Der Spiegel e Le Monde. Ha inoltre pubblicato una decina di libri illustrati e nel 2016 viene incluso nella Hall of Fame dalla Society of Illustrator di New York.

Potete godervi una ricca raccolta dei suoi lavori in questo portfolio e su Instagram.

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Art director e web designer, diplomato in scenografia con esperienze di teatro, fumetto, animazione, illustrazione e scultura. Scrive per Picame dal 2015.

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