La illustrazioni delicate e sincere di Sara Zanello (intervista)

Tratti leggeri e pennellate quasi diafane che lasciano spazio al bianco della carta e all’immaginazione. I disegni di Sara Zanello sembrano voler chiedere il permesso di essere osservati, quasi non volessero disturbare. È proprio questa rara gentilezza a catturare la nostra attenzione, le sue visioni pian piano ci conquistano e lasciano una piccola ma indelebile traccia dentro di noi. Sara racconta la natura e i sentimenti più intimi in modo semplice e sincero, come nell’header che ha voluto dedicare a tutti i lettori di Picame.

Per scoprire di più su di lei e sul suo mondo le ho rivolto qualche domanda.

Ciao Sara. Benvenuta su Picame. Iniziamo con una breve introduzione per i nostri lettori: chi sei, da dove vieni e che cosa fai.
Ciao a tutti, sono nata e cresciuta in Friuli, dove vivo in campagna insieme al mio ragazzo, un cane e tre gatti. Sono illustratrice, ma ho lavorato a lungo come grafica: da questa esperienza ho portato con me il gusto per la sintesi, per la composizione e per il ritmo all’interno dell’immagine. Collaboro con agenzie pubblicitarie e magazine. In questo periodo curo anche un progetto di interazione sociale che si chiama “Collage di Ricordi”. L’idea è nata insieme a un’educatrice professionale, Donatella Agnoletti: il racconto di sé e l’illustrazione diventano un mezzo per avvicinare bambini e anziani del nostro piccolo Comune. Mi piace vedere come i partecipanti si aprono e condividono dei pezzi della propria vita: questo mi fa capire quanto il mio lavoro sia importante per creare delle connessioni e mettere in luce il valore delle persone.

Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Penso che ci siano due tipi di ispirazione. La prima viene dall’interno, da una attitudine all’introspezione: ho la tendenza a riflettere sulle cose mi succedono e per svuotare la mente scrivo. A volte sono brevi frasi, schizzi o associazioni di idee che poi sfociano in un disegno. Poi c’è l’ispirazione che viene da fuori, dalle cose intorno a me: la natura, il femminile e i libri, uniti ad una passione per artisti come Matisse e i fauves.

Quale tecnica utilizzi?
Lavoro sia a mano che in digitale, di solito partendo da fondi colorati fatti ad acquerello o acrilico. Mi piacciono molto le matite e in generale scelgo tecniche che richiedano l’uso di pochi mezzi. Per la colorazione lavoro in digitale, così posso fare velocemente delle modifiche e non spreco carta!

Tre artisti che ti senti di consigliare ai nostri lettori.
Vado a periodi, adesso ad esempio mi piace Ilaria Urbinati con i suoi acquerelli. Un’altra artista che seguo su Instagram è Clarissa Cozzi. Le sue immagini sanno evocare delle storie e mi riportano ad una dimensione di fiaba. Consiglio anche Marina Marcolin: i suoi libri li custodisco come tesori preziosi.

Digitale VS analogico: uno strumento tradizionale ed uno tecnologico a cui non potreste mai rinunciare.
Tra gli strumenti analogici scelgo le matite acquerellabili: hanno una resa “calda” e basta un po’ d’acqua perché le immagini prendano vita. Per il digitale non posso rinunciare ai miei pennelli di Photoshop!

Quanto è importante per un artista la presenza sui social media?
Stare sui social ci mette di fronte ad una platea potenzialmente enorme, ma porta via molto tempo. Io sono su Instagram da qualche mese e sto cercando il mio equilibrio! Non sono fissata con il numero di like e follower, mi concentro di più sulla qualità di quello che faccio e su come fare per raccontare qualcosa in modo personale. Sicuramente ho messo più energie nel mio blog, uno spazio che sento “mio” in cui raccontare ispirazioni, nuovi progetti e dietro le quinte.

Cosa c’è sulla tua scrivania?
In questo momento un po’ di confusione… Libri, quaderni di appunti e una tazzina di caffè!

Un obiettivo lavorativo che vorresti realizzare entro un anno.
Voglio essere più focalizzata e allargare le mie collaborazioni, per poter fare dell’illustrazione la mia attività principale.

Sara Zanello: sito personale e Instagram.

Art director e web designer, diplomato in scenografia con esperienze di teatro, fumetto, animazione, illustrazione e scultura. Scrive per Picame dal 2015.

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