I ritratti geometrici di Jason Boyd Kinsella indagano l’essenza della psicologia umana

Ispirandosi al test della personalità di Myers-Briggs l’artista canadese crea ritratti dismorfici che uniscono arte antica, geometria e psicologia

da | 31/05/2022 | Arte

Jason Boyd Kinsella nasce nel 1969 a Toronto e solo nel 2019, dopo una pausa di circa 30 anni, torna a dipingere opere distopiche e contemporanee. “The Impermanent State Of Being” è il titolo della sua ultima serie di ritratti (e di una mostra personale alla galleria d’arte parigina Perrotin) che rappresenta una visione dismorfica e tridimensionale della psicologia umana. Per realizzarla il pittore si è ispirato all’indicatore della personalità Myers-Briggs che – citiamo da Wikipedia – individua una serie di caratteristiche psicologiche identificate attraverso appositi questionari psicometrici al fine di comprendere e schematizzare il modo in cui una persona si rapporta al mondo e alla vita in generale.

I dipinti vogliono indagare la mutevolezza dell’essere umano attraverso la rigidità della geometria contrapposta ai colori brillanti. Il processo creativo, che viene peraltro mostrato e raccontato dallo stesso Kinsella nel video qui sotto, inizia dalla scomposizione dei singoli tratti della personalità che vengono tradotti in forme geometriche; successivamente l’artista elabora un modello 3D per studiare luci, volumi e schema cromatico. Solo al termine di questa fase preparatoria inizia la stesura dell’opera finale su tela: “Ogni elemento costitutivo è aperto a nuove combinazioni di elementi, come un’alchimia visiva“, afferma l’artista.

Jason Boyd Kinsella ha vinto un BFA nel 1993 e ha esposto all’Architecture and Design Museum di Los Angeles e Tel Aviv. Oggi lavora principalmente nel nuovo studio di Oslo. Potete seguirlo su Instagram e sul suo sito web.

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