Dissacranti, surrealiste, psichedeliche: le illustrazioni di Miki Kim

Colori pastello e metallizzati dal sapore Vaporwave, oggetti antropomorfi, deformazioni dei corpi e dei volti umani che sfociano in collaborazioni con brand di alta moda, uno tra tutti Gucci.

Non è affatto semplice definire lo stile dell’illustratrice e tatuatrice coreana Miki Kim: quello che possiamo scorgere dal suo portfolio è un certo interesse per il surrealismo psichedelico, a tratti horror, che si avvicina – e al contempo si discosta – alla tradizione.

La fluidità di tutti questi generi ha infatti una base molto forte legata all’immaginario del disegno giapponese, con in più il desiderio di spogliarlo fino alla radice, trasgredendone i canoni e traendo una forza disturbante e distruttiva da quelle visioni del passato. Il risultato è, a nostro modo di vedere, un’accusa verso il mondo contemporaneo, in cui falsi sentimenti, ipocrisie e tecnologie alienanti possono portare all’annichilimento.

Le illustrazioni di Miki Kim ci costringono ad un sforzo intellettivo per capire cosa ella voglia comunicarci attraverso immagini che talvolta ci strappano un sorriso, seppur amaro, altre volte ci portano quasi a distogliere lo sguardo. Una sensazione che abbiamo già provato osservando i lavori di Silllda e di Jiayue Li.

Sul sito dell’artista di Seoul si possono acquistare le stampe delle sue opere. Qui invece il suo profilo Instagram, aggiornato più di frequente.

Dal 1990 cresce a pane e parole, si laurea in Cinema e dal 2016 lavora come content editor per la televisione. Ama la creatività in tutte le sue forme e vuole farne il suo stile di vita.

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