Se i bambini sono soliti giocare con i trenini, lui preferiva le macchine fotografiche e questo lo faceva sentire grande in mezzo ai grandi. Era solito immortalare i sorrisi dei suoi amici alle feste di compleanno, guardare il mondo con gli occhi della reflex, cambiare i rullini e giocare con quel pulsante che simula un semplice ed eterno click. Riccardo Delfanti anno dopo anno è riuscito a trovare il segreto di quel click che lo affascinava tanto.Le sue foto raccontano gli attimi e i piccoli sospiri di questo mondo: “Mi è sempre piaciuto credere che la fotografia sia parte di ognuno di noi fin dai primi attimi della nostra esistenza, quando ancora non conosciamo la luce ma solo i suoni. Non è forse vero la prima immagine di noi arriva al mondo attraverso un’ecografia, quindi un’immagine “disegnata col suono” e stampata poi su carta fotografica. Così ancora prima di venire alla luce abbiamo già fotografie di noi, abbiamo una testimonianza, un ricordo, un attimo, una visione della realtà”.
















