Logofonts: Emanuele Abrate svela i font con cui sono realizzati i loghi più famosi

Dietro al logo di una grande azienda, per quanto originale e unico ci appaia, spesso c’è uno dei numerosi font utilizzati ogni giorno dai graphic designer di tutto il mondo. Come nel caso del Futura, ideato nel 1927 da Paul Renner ma ancora attualissimo e utilizzato senza modifiche sostanziali anche da Nike e Supreme. Per non parlare dell’Helvetica, forse il font più usato (e abusato) di sempre. Lo hanno scelto anche Lufthansa, Jeep e, più recentemente, Whatsapp. E ancora il Bebas Neue, che gli appassionati di serie TV vedono animarsi ogni qualvolta aprono Netflix.

Emanuele Abrate, graphic designer freelance classe 1991, da Cuneo, si è divertito a svelare il font di origine di alcuni tra i loghi più famosi, sostituendolo al nome del brand. Una miniserie che sarebbe interessante vedere aggiornata di volta in volta con nuove “rivelazioni”.

Designer e art director, è fondatore e direttore di Picame dal 2008 e co-fondatore di fargostudio.com, agenzia specializzata in design e comunicazione.

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